Cari Amici e amiche,
martedi 11 Gennaio
ci sarà una lezione di prova da me condotta di Geodanza (danza-movimento creativo)
presso il Centro Studi Paganini in VIALE ETIOPIA 8/a ROMA
alle ore 19.00;
dalla settimana successiva sarà operativo un nuovo corso a numero chiuso max 12 partecipanti.
La lezione di prova è gratuita ma è necessario prenotare.
info e prenotazioni 320-9640077 Laura
Il costo del corso è di 60 € mensili più quota associativa
E' per me questa una grande possibilità di diffusione del metodo e un'esperienza per i partecipanti di fusione tra danza e creatività, danza e musica.
La geodanza non richiede da parte dei partecipanti una conoscenza della danza ma la voglia di mettersi in gioco e sperimentare le possibilità del proprio corpo.
Vi chiedo cortesemente di diffondere questa email a chi pensate possa essere interessato
Grazie Laura
LA GEODANZA
Ascoltate la musica con l'anima.
Non sentite un essere interiore che vi si risveglia dentro? È per lui che la testa vi si drizza, che le braccia si sollevano, che camminate lentamente verso la luce. E questo risveglio è il primo passo della danza come la concepisco io (Isadora Duncan).
CHE COS’E’ LA GEODANZA
La geodanza è una disciplina artistico-terapeutica in cui il termine danza, non è inteso come movimento classico, strutturato ma, viene utilizzato nella sua più intrinseca accezione di danza come vita; come contenuto, come telaio dell’esistenza, come ritmo vitale, come globalità.
La danza, il movimento, il ritmo nasce e si sviluppa all’interno del corpo/mente, ove le sensazioni, le emozioni, le immagini, i pensieri che si formano seguono un flusso armonioso che danza in tutto il corpo. Si danza, quindi, non per diventare ballerini ma per sentire e vivere la danza nei suoi singoli momenti e frammenti, nelle sue forme mutevoli e nelle sue mille sfaccettature come specchio della vita; momento dell’incontro tra interno ed esterno, mente-corpo, immagine-gesto, spazio-tempo, io-tu, ascolto-decodificazione
Si cerca in ogni singolo incontro, in ogni musica, in ogni movimento la sua essenza, la sua integrità, il suo ritmo naturale, la sua unica via di decodificazione nel nostro movimento
E’ un lavoro contemporaneamente razione ed intuitivo. Razionale nella programmazione dell’incontro, nella condivisione verbale, nella struttura interna, in quanto le esperienze proposte rispondono ad un ordine logico e strutturato; intuitivo, nel senso che si lascia un grande spazio al sentire, all’immaginazione, alla sensibilità dei partecipanti, che vengono lasciati liberi di esprimersi e fluire all’interno della struttura proposta. Si lascia spazio e tempo al percorso della creatività del singolo e del gruppo
STRUTTURA DEGLI INCONTRI
La geodanza prevede un ciclo di incontri individuali e collettivi della durata minima di SETTE mesi con cadenza settimanale e strutturata come un viaggio attraverso i chakras.
La lezione risulta così articolata:
- il respiro e il corpo Risvegliare la propria energia e mobilizzarla in modo da porersi poi esprimere coinvolgendo sia la nostra parte emozionale che immaginativa Risvegliare la consapevolezza del proprio corpo, dei propri confini, della propria struttura e del proprio ritmo respiratorio; dei propri pieni e vuoti; delle vibrazioni e delle tensioni.
- la danza libera /il corpo/il ritmo e lo spazio
Il radicamento a terra, la sensualità, il potere personale, il sentimento, l’intuizione. La danza delle zone corporee, la visualizzazione, le relazioni, la gestualità integrata e periferica, i differenti ritmi, l’uso della voce, le vibrazioni sonore di base, i mantras.
- la struttura esercizi e posizioni strutturate
- le ananas, gli esercizi bioenergetici, le esperienze psicofisiologiche
- Il rilassamento l’abbandono fiducioso alla terra, lo spazio della visualizzazione, il viaggio meditativo
Ogni singola lezione ha una struttura che normalmente rispetta la successione indicata sopra, con piccole modifiche introdotte di volta in volta, poiché ritrovare gli stessi elementi di fondo è una buona base di appoggio e nello stesso tempo, l’introduzione di nuovi elementi pone i partecipanti nella capacità di cogliere l’essenziale negli elementi che ritornano e il contingente, necessario a stimolare l’immaginazione e a spiazzare il corpo e la mente che si addormentano nella ripetizione
Ogni incontro ha un inizio una climax e una fine; questa struttura è necessaria per non lasciare i partecipanti in uno stato di confusione che potrebbe generare ansia e senso di incompiutezza
LA DANZA DEI QUATTRO ELEMENTI
LA DANZA
DEI
QUATTRO ELEMENTI
La danza funziona semplicemente come un rituale. la trasformazione di ciò che è monotono in qualcosa di diverso, di ritmico, in grado di convogliare l'Unità”
INCONTRI INDIVIDUALI
La danza è un importante strumento di espressione globale della persona, una forma di manifestazione delle dimensioni profonde della natura umana. La sua capacità di sostenere il benessere attraverso la manifestazione delle emozioni era già nota in molte popolazioni primitive che attraverso i balli tradizionali mimavano i propri stati affettivi individuali o di gruppo. L’uso delle potenzialità terapeutiche della danza in una forma più sistematica risale a tempi più recenti in cui si sono sviluppate diverse forme di “danzaterapia” che comprendono metodi che utilizzano il movimento del corpo, in modi più o meno strutturati e in relazione ad obiettivi diversi. All’interno delle varie tipologie di “movimento-terapie” sono compresi pertanto differenti approcci, tutti accomunati dal riconoscimento del rapporto che unisce mente e corpo e che si pone alla base della possibilità di intervenire mediante la danza per favorire e sostenere la salute mentale e lo sviluppo psicologico
La danza dei quattro elementi si inserisce all’interno di questo contesto ed è strutturato in incontri individuali della durata di 75 minuti l’uno (dalla respirazione alla danza libera; dalla danza libera alla struttura). Il ciclo di incontri parte dalla danza di terra per arrivare alla danza di aria.
Ogni elemento si colloca in una parte specifica del nostro corpo, dai piedi alla testa. Un suo disequilibrio provoca la “malattia”.
Danzare vuol dire permettere agli elementi di essere in armonia e al nostro corpo di vibrare nel tempo e nello spazio
SONO PREVISTI ANCHE STAGE COLLETTIVI A CUI SI ACCEDE SOLO DOPO UN PRIMO PERCORSO INDIVIDUALE
PER INFO: Damona 320-9640077 339-4938138
DEI
QUATTRO ELEMENTI
La danza funziona semplicemente come un rituale. la trasformazione di ciò che è monotono in qualcosa di diverso, di ritmico, in grado di convogliare l'Unità”
INCONTRI INDIVIDUALI
La danza è un importante strumento di espressione globale della persona, una forma di manifestazione delle dimensioni profonde della natura umana. La sua capacità di sostenere il benessere attraverso la manifestazione delle emozioni era già nota in molte popolazioni primitive che attraverso i balli tradizionali mimavano i propri stati affettivi individuali o di gruppo. L’uso delle potenzialità terapeutiche della danza in una forma più sistematica risale a tempi più recenti in cui si sono sviluppate diverse forme di “danzaterapia” che comprendono metodi che utilizzano il movimento del corpo, in modi più o meno strutturati e in relazione ad obiettivi diversi. All’interno delle varie tipologie di “movimento-terapie” sono compresi pertanto differenti approcci, tutti accomunati dal riconoscimento del rapporto che unisce mente e corpo e che si pone alla base della possibilità di intervenire mediante la danza per favorire e sostenere la salute mentale e lo sviluppo psicologico
La danza dei quattro elementi si inserisce all’interno di questo contesto ed è strutturato in incontri individuali della durata di 75 minuti l’uno (dalla respirazione alla danza libera; dalla danza libera alla struttura). Il ciclo di incontri parte dalla danza di terra per arrivare alla danza di aria.
Ogni elemento si colloca in una parte specifica del nostro corpo, dai piedi alla testa. Un suo disequilibrio provoca la “malattia”.
Danzare vuol dire permettere agli elementi di essere in armonia e al nostro corpo di vibrare nel tempo e nello spazio
SONO PREVISTI ANCHE STAGE COLLETTIVI A CUI SI ACCEDE SOLO DOPO UN PRIMO PERCORSO INDIVIDUALE
PER INFO: Damona 320-9640077 339-4938138
I NOSTRI EVENTI
Gli artisti della Quercia e i loro amici si impegnano per la diffusione dell'arte:
questi gli eventi per seguirci!
questi gli eventi per seguirci!
LUNEDI 15 APRILE
L’UOMO DEI FILI DORATI di Daniel Fermani
Venerdì 26 e Sabato 27 febbraio
Roma, Teatro delle Palline di San Lorenzo
in Via del Verano 39
con Ludovica Cundari, Alessia Santoni e Laura Sales e la partecipazione straordinaria di Marina Dore e Mario Farina. Musiche di Corrado D’Ippolito
L’opera dell’autore italo-argentino, Daniel Fermani, apre la stagione artistica 2010 dell’Associazione culturale La Quercia delle fate, Centro per la diffusione di un linguaggio universale dell’arte. Scritta su committenza di Laura Sales, per essere rappresentata in Italia.
“La consegna era un’opera sui tappetti persiani attuata da tre/cinque donne, racconta l’Autore. Mi sembró allora adeguato creare una fantasia nell’atmosfera delle Mille una Notti, ma aggiungendo un carattere filosofico al racconto di – in questo caso - cinque donne. L’azione si sviluppa in una notte, termine che hanno le donne per tessere i tappetti i cui soggetti daranno forma e sostanza al mondo. Sebbene ci siano delle divinità invisibili che avrebbero ordinato questo compito, la creazione della terra e i suoi abitanti, dell’uomo e la sua anima, rimane lavoro delle donne. In questo modo ho preteso di riscattare il ruolo di dee primordiali che le donne hanno avuto nella mitologia umana, e restituire il loro protagonismo nella creazione. A tal fine era necessario introdurre una storia per giustificare quella notte nella quale le tre protagoniste avrebbero tessuto i loro tappetti, e ho scelto il mito di Penelope e la sua attesa nel palazzo di Itaca. Nel caso delle tre donne, che raccontano il mito, c’è una variazione che introduce brutalmente la realtà ed immediatamente la capacitá femmnile di trasmutare, in modo alchemico, la morte in vita”.
La Penelope di quest’opera sa che Ulisse è morto nella sua strada verso Itaca, e allora decide di ricamare sul tappetto della discordia la figura del suo uomo con le sembianze di un dio. Il parallellismo tra il lavoro di Penelope e quello delle tre donne dell’opera teatrale rafforza il senso demiurgico del loro compito, che non finirà nella morte, ma nella vita. La creazione implica spesso un sacrificio dello stesso dio creatore, ma voltato ad una rinascita in uno stadio diverso, forse lontano dai mali terreni.
Si tratta di un’opera corale il cui ritmo è scandito dalle parole, in uno stile poetico, misterioso e quasi onirico. Anche in quest’opera le attrici si vedono legate, non dalle parole stesse, ma da un compito ben definito, che è il ricamo di ognuna sul suo tappetto. In questo modo le azioni sono molto circoscritte ad un ambito individuale e piccolo, e le parole s’impadroniscono della forza degli impulsi fisici che nel corpo si devono limitare, per costituirsi nel vero movente delle azioni volte alla rappresentazione. L’uomo dei fili dorati è la creazione dell’ uomo dal punto di vista della donna, come dea primordiale, ma anche come amante che ha il potere di disegnare con le proprie mani l’oggetto del suo desiderio.
Per info e prenotazioni:
Damona, port. 320-9640077
querciadellefate@tiscali.it
Venerdì 26 e Sabato 27 febbraio
Roma, Teatro delle Palline di San Lorenzo
in Via del Verano 39
con Ludovica Cundari, Alessia Santoni e Laura Sales e la partecipazione straordinaria di Marina Dore e Mario Farina. Musiche di Corrado D’Ippolito
L’opera dell’autore italo-argentino, Daniel Fermani, apre la stagione artistica 2010 dell’Associazione culturale La Quercia delle fate, Centro per la diffusione di un linguaggio universale dell’arte. Scritta su committenza di Laura Sales, per essere rappresentata in Italia.
“La consegna era un’opera sui tappetti persiani attuata da tre/cinque donne, racconta l’Autore. Mi sembró allora adeguato creare una fantasia nell’atmosfera delle Mille una Notti, ma aggiungendo un carattere filosofico al racconto di – in questo caso - cinque donne. L’azione si sviluppa in una notte, termine che hanno le donne per tessere i tappetti i cui soggetti daranno forma e sostanza al mondo. Sebbene ci siano delle divinità invisibili che avrebbero ordinato questo compito, la creazione della terra e i suoi abitanti, dell’uomo e la sua anima, rimane lavoro delle donne. In questo modo ho preteso di riscattare il ruolo di dee primordiali che le donne hanno avuto nella mitologia umana, e restituire il loro protagonismo nella creazione. A tal fine era necessario introdurre una storia per giustificare quella notte nella quale le tre protagoniste avrebbero tessuto i loro tappetti, e ho scelto il mito di Penelope e la sua attesa nel palazzo di Itaca. Nel caso delle tre donne, che raccontano il mito, c’è una variazione che introduce brutalmente la realtà ed immediatamente la capacitá femmnile di trasmutare, in modo alchemico, la morte in vita”.
La Penelope di quest’opera sa che Ulisse è morto nella sua strada verso Itaca, e allora decide di ricamare sul tappetto della discordia la figura del suo uomo con le sembianze di un dio. Il parallellismo tra il lavoro di Penelope e quello delle tre donne dell’opera teatrale rafforza il senso demiurgico del loro compito, che non finirà nella morte, ma nella vita. La creazione implica spesso un sacrificio dello stesso dio creatore, ma voltato ad una rinascita in uno stadio diverso, forse lontano dai mali terreni.
Si tratta di un’opera corale il cui ritmo è scandito dalle parole, in uno stile poetico, misterioso e quasi onirico. Anche in quest’opera le attrici si vedono legate, non dalle parole stesse, ma da un compito ben definito, che è il ricamo di ognuna sul suo tappetto. In questo modo le azioni sono molto circoscritte ad un ambito individuale e piccolo, e le parole s’impadroniscono della forza degli impulsi fisici che nel corpo si devono limitare, per costituirsi nel vero movente delle azioni volte alla rappresentazione. L’uomo dei fili dorati è la creazione dell’ uomo dal punto di vista della donna, come dea primordiale, ma anche come amante che ha il potere di disegnare con le proprie mani l’oggetto del suo desiderio.
Per info e prenotazioni:
Damona, port. 320-9640077
querciadellefate@tiscali.it
Corpi di donne su di un piano inclinato
La musica fatata del 26 novembre
Ascolta "ndj"
Suoni cupi, technostuffs, deep down in your soul….
Release The Dancer 24.08.2009 - Parte 1.mp3
http://www.megaupload.com/?d=R5ZTUEPS
Release The Dancer 24.08.2009 - Parte 2.mp3
http://www.megaupload.com/?d=05BIVE6X
Release The Dancer 24.08.2009 - Parte 1.mp3
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Mostra Pittorica "Percorsi"
La Musica Fatata del 29 ottobre
Prima che sia buio - lettura per Watoto
Lasciar tutto com'era
NOTE DI REGIA
Quanto la famiglia di origine influenza il resto della nostra vita? Dove può condurre l’eccessivo amore materno e un padre violento e alcolista? A cosa può arrivare il branco? Quanto una madre è disposta a difendere il proprio figlio colpevole?
Tutte queste domande trovano una chiave di lettura, una possibile risposta in questo testo di Ludovica Cundari.
La messa in scena essenziale e scura come nel carattere artistico della regista. Tutto è affidato alle capacità degli attori, ai loro strumenti, il corpo e la voce, messi al servizio di una drammaturgia poetica e quasi radiofonica. Un’unica musica accompagna le tirate dei personaggi, i vari punti di vista; le accuse, i ricordi, i confronti.
Un unico spazio scenico; un tavolo a delle sedie simboleggiano due luoghi distinti come a poter raffigurare non tanto uno spazio fisico quanto mentale ed immaginativo. Tutto sta accadendo ora, come può essere già accaduto in passato e sta avvenendo come ri-vissuto nella mente del ragazzo.
Nessuna retorica, nessun vezzo attoriale, nessun lirismo gratuito…solo un fatto di cronaca come tanti…
Un omicidio, un’accusa, una difesa, una famiglia che si confronta; una società che riflette su se stessa. Un microcosmo che rispecchia il macro.
DAMONA
SPETTACOLO TEATRALE
Di Ludovica Cundari
REGIA DI
LAURA SALES
Con
MARIELLA ROSATI LA MADRE
FABRIZIO TERRUSA FRANCO
MARIO FARINA IL PADRE
LUDOVICA CUNDARI BEATRICE
MASSIMO D’INNOCENZO L’AVVOCATO
ANGELA BELLUSCIO LA GIORNALISTA
SABATO 26 SETTEMBRE- DOMENICA 27 SETTEMBRE ORE 21.00
SPAZIO MORGANA- LARGO DEI FIORENTINI 3 (VIA GIULIA) ROMA
INFO E PRENOTAZIONI 320-9640077
Lettura per Watoto il 24 ottobre
Cari amici,
la Quercia delle Fate promuove tutte le iniziative artistiche...in questo caso è orgogliosa di presentare un progetto veramente veramente importante dell'associazione WATOTO KENYA Onlus!
Queste le parole dei fondatori e gli obiettivi della fondazione, di cui potete trovare informazioni all'indirizzo http://www.watotokenya.com/:
"Siamo un gruppo di amici che amano l’Africa ed i suoi figli, siamo convinti che tanto possiamo dare, ma che tantissimo possiamo imparare e ricevere da questo meraviglioso paese. Crediamo fermamente che l’unione delle capacità e il camminare insieme possano arricchirci reciprocamente e aiutare a raggiungere risultati migliori. Per questo tutto ciò che facciamo parte dall’impegno al rispetto delle persone e della loro cultura. Da anni ci rechiamo in Kenya; siamo partiti come semplici turisti e ci siamo ritrovati a voler fare qualcosa per questo paese. Negli anni abbiamo portato piccoli aiuti a livello personale poi, di fronte al problema crescente di bambini orfani a causa dell’AIDS abbiamo deciso che volevamo e potevamo fare di più".
E così:
"Watoto prosegue e si consolida ben oltre l’orfanotrofio inizialmente costruito, nello sviluppo di attività economiche che mirano alla realizzazione dell’auto-sostenibilità. Oggi iniziamo a cogliere i frutti…. Stiamo vedendo i nostri ragazzi, che abbiamo sostenuto negli studi e nella formazione, lavorare e metter su famiglia, avere dei figli. Il nostro impegno alimenta nuove speranze".
E la Quercia delle Fate vuole ricordare a tutti i suoi amici la prossima iniziativa:
Pro Watoto, sabato 24 ottobre ci sarà un aperitivo al Papyrus Café, in via dei Lucchesi vicino a Fontana di Trevi, dalle ore 18.
Vi aspettiamo... per procedere insieme con Watoto Kenya!
la Quercia delle Fate promuove tutte le iniziative artistiche...in questo caso è orgogliosa di presentare un progetto veramente veramente importante dell'associazione WATOTO KENYA Onlus!
Queste le parole dei fondatori e gli obiettivi della fondazione, di cui potete trovare informazioni all'indirizzo http://www.watotokenya.com/:
"Siamo un gruppo di amici che amano l’Africa ed i suoi figli, siamo convinti che tanto possiamo dare, ma che tantissimo possiamo imparare e ricevere da questo meraviglioso paese. Crediamo fermamente che l’unione delle capacità e il camminare insieme possano arricchirci reciprocamente e aiutare a raggiungere risultati migliori. Per questo tutto ciò che facciamo parte dall’impegno al rispetto delle persone e della loro cultura. Da anni ci rechiamo in Kenya; siamo partiti come semplici turisti e ci siamo ritrovati a voler fare qualcosa per questo paese. Negli anni abbiamo portato piccoli aiuti a livello personale poi, di fronte al problema crescente di bambini orfani a causa dell’AIDS abbiamo deciso che volevamo e potevamo fare di più".
E così:
"Watoto prosegue e si consolida ben oltre l’orfanotrofio inizialmente costruito, nello sviluppo di attività economiche che mirano alla realizzazione dell’auto-sostenibilità. Oggi iniziamo a cogliere i frutti…. Stiamo vedendo i nostri ragazzi, che abbiamo sostenuto negli studi e nella formazione, lavorare e metter su famiglia, avere dei figli. Il nostro impegno alimenta nuove speranze".
E la Quercia delle Fate vuole ricordare a tutti i suoi amici la prossima iniziativa:
Pro Watoto, sabato 24 ottobre ci sarà un aperitivo al Papyrus Café, in via dei Lucchesi vicino a Fontana di Trevi, dalle ore 18.
Vi aspettiamo... per procedere insieme con Watoto Kenya!
Il Duo Jazz2U
Il duo Jazz2U esegue standards di jazz, funky e bossa nova, interpretati in chiave divertente e godibile all'ascolto, passando poiper quelle armonie introspettive e delicate che rendono unico il jazz. Da un lato jazz2U cerca di far percepire al pubblico l'essenza dei brani come se venissero suonati da una formazione con ritmica completa. Dall'altro, la situazione più intima del duo consente di sfruttare al massimo l'interplay, cioè l'ascolto reciproco, e fornisce una soluzione musicale più unitaria e più morbida.
lunedì 10 gennaio 2011
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